Nel luglio 1944 si stabilì a Parma un comando distaccato della Polizia di sicurezza-Sd germanica (SiPo-SD), diretto dal capitano delle SS Otto Alberti che fissò la sua sede centrale a Palazzo Rolli, di fronte al casinetto del Petitot. Al piano rialzato si trovavano i locali del corpo di guardia, al primo piano gli uffici con le stanze per gli interrogatori e la tortura, nelle cantine le celle.
Compiti della SiPo-SD erano la caccia e la deportazione degli ebrei, la repressione degli oppositori politici e della criminalità comune, l’attività di intelligence. I poliziotti, in buona parte sud-tirolesi bilingui, agivano in stretta collaborazione con la Brigata Nera, vestivano abitualmente in abiti civili e utilizzavano auto senza contrassegni.
Coadiuvati da una squadra della Banda Carità e da una fitta ragnatela di informatori, riuscirono in pochi mesi a infiltrarsi nella rete clandestina della Resistenza con oltre 80 arresti. Il 14 gennaio 1945 venne catturato Bruno Longhi, uno dei principali dirigenti del movimento cospirativo che morì sotto tortura. All’inizio di marzo i patrioti Ines Bedeschi, Alceste Benoldi e Gavino Cherchi, dopo giorni di sevizie, furono uccisi in riva al Po e gettati nel fiume.