Tappa 4 – Campo di Monticelli Terme

Alba Fano, Giorgina Padova e Luciano, Liliana e Roberto Fano (rispettivamente di anni 11, 9 e 1) giunsero nel campo di Monticelli Terme nel dicembre 1943, subito dopo l’arresto. Alcune lettere inviate da Giorgina Padova alla Questura di Parma durante il periodo di internamento a Monticelli – oggi conservate presso l’Archivio di Stato di Parma – testimoniano la volontà della donna di ottenere un permesso di uscita dal campo. In una prima lettera Giorgina, adducendo come giustificazione “i problemi recati dall’internamento agli studi del figlio”, richiedeva che i compiti del figlio venissero periodicamente inviati al professore del ragazzo per essere corretti, nella speranza che a Luciano fosse consentito sostenere l’esame alla fine dell’anno scolastico; nella seconda lettera, la donna richiede un permesso di uscita per necessità legate alla salute dei figli, bisognosi di cure; nella terza lettera, invece, Giorgina chiede che sia concesso ai figli Luciano e Liliana di recarsi a Parma per sostenere gli esami di fine anno e che sia permesso alla zia dei bambini, Alba Fano, di accompagnarli e di assisterli durante il periodo degli esami.

Mentre Giorgina rivolgeva queste istanze alla Questura di Parma, anche Alba Fano utilizzò la scrittura per ottenere il proscioglimento dall’internamento: la donna era preoccupata per gli anziani genitori, rimasti da soli nella casa di Strada del Quartiere e ormai privi di mezzi di sussistenza. Alba ricevette in risposta soltanto il permesso di godere di una licenza temporanea per visitare i genitori. La donna non si arrese e, dopo essere stata trasferita a Fossoli, presentò una richiesta di licenza per accompagnare i nipoti a svolgere gli esami di fine anno, che fu rispedita al mittente dal questore di Modena con la seguente motivazione: “Non è possibile concedere alla soprascritta internata l’autorizzazione di recarsi costà per accompagnare i nipoti agli esami, opponendosi a ciò l’Autorità Germanica” (testo tratto da M. Minardi, Invisibili. Internati Civili nella provincia di Parma. 1940-45, Bologna, Clueb, 2010, p. 222). A nulla valse l’appello rivolto alla Questura di Parma dall’anziana madre, Giulia Bianchini, che, in data 21 marzo 1944, chiese che la figlia fosse liberata per poter assistere lei e il marito.

Alcune delle lettere inviate da Giorgina Padova alla Questura di Parma (conservate presso Archivio di Stato di Parma)

 

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