Renzo, vicino a don Giuseppe Cavalli (punto di riferimento per l’antifascismo cattolico parmense), è fin dal settembre 1943 coinvolto nell’attività organizzativa del movimento partigiano.
Sappiamo infatti che partecipò alla riunione di Bardi, che si tenne proprio a fine settembre, con alcuni degli esponenti principali dell’antifascismo di Parma (come Giuseppe Ferrari e Dante Gorreri). Ma Renzo partecipa anche ad organizzare la frangia propriamente cattolica della Resistenza parmense, insieme, tra gli altri, a don Cavalli, Mario Bocchi, Giovanni Vignali. Sappiamo anche che scelse come nome di battaglia “Ruffini”. Il suo ruolo era tanto semplice quanto difficile, ovvero trovare fondi per finanziare le nascenti organizzazioni clandestine di formazione cattolica.
Ma gli incarichi per Renzo aumentano nel corso del tempo, sia perché sono diversi gli elementi della Resistenza che vengono arrestati e che richiedono di essere sostituiti, sia perché “Ruffini” dimostra una non comune capacità organizzativa, tanto da venir impiegato anche al di fuori del territorio provinciale: diventa capo del servizio informazioni per l’Emilia Romagna e responsabile come collegatore militare per diverse province del nord Italia.