Dopo che, in seguito all’emanazione delle leggi antiebraiche, Roberto fu espulso dalla scuola “F. Mordani” di Ravenna e Armando fu prematuramente posto in congedo assoluto, la famiglia Bachi si trasferì a Parma, città natale della moglie di Armando, Ines Bassani. Dopo l’8 settembre 1943, quando la popolazione di religione ebraica iniziò ad essere ricercata e arrestata, Armando e Roberto Bachi, per sfuggire ai rastrellamenti, dalla città si trasferirono a Torrechiara, una frazione del comune di Langhirano, dove si trovava la casa del Colonnello Albertelli, un caro amico di Armando Bachi. Il 17 ottobre 1943 una pattuglia di SS tedesche, nel corso di una ispezione volta alla cattura del generale Roveda, si fermò dinnanzi alla villa di Albertelli e pretese i documenti di tutti i presenti, Armando e Roberto Bachi compresi. Padre e figlio, insieme ad Albertelli, furono immediatamente prelevati dall’abitazione e condotti al comando delle SS di Salsomaggiore.
La permanenza di Armando e di Roberto nella cittadina del parmense fu brevissima: i due furono ben presto trasferiti nel carcere di San Vittore di Milano.
Il segno della permanenza a Torrechiara di Armando e di Roberto nel gennaio del 2020 è stato reso indelebile dalla posa di due pietre d’inciampo.