Dopo l’8 settembre del 1943, Spritzman fu nuovamente catturato, tradotto nel carcere di San Francesco e inviato nel campo di concentramento sito nel castello di Scipione (Salsomaggiore Terme), predisposto per alcuni mesi all’internamento degli ebrei di sesso maschile. Qui fu interrogato, in quanto sospettato di essere un agente dei servizi segreti sovietici, in tale occasione i tedeschi proposero a Spritzman di collaborare come tecnico, in virtù della sua competenza di ingegnere e della sua conoscenza delle lingue: Samuel oppose un netto rifiuto, minacciando – qualora fosse stato obbligato con la forza alla collaborazione – di fare atti di sabotaggio.