Dopo l’emanazione delle leggi razziali del 1938, che tra le varie cose prevedevano l’espulsione degli ebrei stranieri, Samuel Spritzman viene licenziato e rischia il rimpatrio, sebbene quest’ultimo provvedimento non sarà mai applicato. Nel frattempo – tra il ’38 e il ’39 – Spritzman divenne apolide: a seguito di legislazioni antisemite rumene, gli fu infatti revocata la nazionalità. Con l’entrata in guerra dell’italia, nel giugno 1940, e la conseguente stretta repressiva del regime, Spritzman fu arrestato a Parma proprio in quanto apolide e tradotto nel Carcere di San Francesco.