Tornato a casa, si laurea in giurisprudenza. Ma ad essere fondamentale è la sua passione per la politica che lo spinge a mettersi in gioco nel Partito Popolare Italiano (di matrice cattolica, fondato nel 1919). La sua attività all’interno del PPI fu apprezzata, tanto da diventare segretario della sezione di Parma nel luglio 1919. Rimase segretario fino alla fine di aprile 1920 quando divenne consigliere dell’Unione Ex-allievi salesiani ed entrò nella Commissione propaganda del PPI.
Quelli del dopoguerra sono anni difficili: gli scontri tra socialisti e fascisti sono all’ordine del giorno e la violenza penetra nella vita quotidiana di molti italiani. Valenti tentò di mediare tra i due fronti, tentando di puntare sull’associazionismo cattolico.
Con l’avvento del fascismo, l’attività politica antifascista ha possibilità di esistere solamente nella clandestinità. Valenti non porterà avanti la sua attività politica, ma continuerà l’impegno cattolico nell’Associazione Ex-allievi salesiani e la sua professione di avvocato.