Tappa 6 – Campo di Bolzano

Dopo l’arresto, Doralice fu tradotta nel campo di Bolzano, dove trascorse alcuni mesi in attesa di trasferimento.

Il percorso di internamento di Doralice Muggia si arrestò a Merano, dove si trovava un campo satellite del campo di Bolzano. Lì la donna continuò a vivere in stato di detenzione fino al 15 maggio 1945, quando, venute meno tutte le forze, morì.

Dopo la fine della guerra, Enea Foà, marito di Doralice, si trovò unico superstite, insieme al figlio maggiore, della Shoah: in una lettera scritta al CLN il 16 luglio 1945, afferma di aver perso il figlio e la moglie, entrambi deportati in campo di concentramento, e il fratello, Aldo Foà, colonnello del Regio Esercito, morto in Germania in seguito ad un bombardamento aereo. Oltre alla morte dei familiari, Enea Foà denuncia la “spogliazione e devastazione totale” della sua abitazione. “Senza famiglia, senza casa, senza mezzi, senza occupazione, desolato e disperato” Foà chiede al CLN un aiuto economico e un supporto nella ricerca di un’occupazione.

Archivio ISREC Parma, lettera inviata da Enea Foà al CLN di Parma in data 16 luglio 1945:

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Tappa 1 – Liceo Romagnosi, Parma

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